Chapitres
Il Salterio
Il Giustino RV 717 – Antonio Vivaldi
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Bernardo Ticci
Young man playing a psaltery
Christof van Sichem
Il salterio ha origini molto remote, da ricondurre alle antiche civiltà orientali.
Con buona probabilità deriva dallo strumento arabo chiamato Quanun, arrivato in Europa nell’undicesimo secolo. Rientra nella categoria delle cetre da tavola, prototipi dei più elaborati strumenti a tastiera come clavicordi e clavicembali.
Le corde vengono tese su una tavola generalmente di forma trapezoidale incollata sopra una cassa vuota, fissate a piroli posti lateralmente e poste sopra a dei ponticelli mobili.
Le corde vibrano nella loro lunghezza totale, senza essere tastate dalle dita.
Viene suonato sia con i polpastrelli delle dita che mediante un plettro.
Ebbe un periodo di fortuna nell’Europa tra Seicento e Ottocento, periodo nel quale spesso veniva racchiuso in raffinate custodie impreziosite da eleganti dipinti.
Dotato di un suono puro, cristallino, quasi magico, fu felicemente impiegato nel Settecento soprattutto nel genere degli oratori con argomento biblico.
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